
Le Borse crollano dopo i dazi di Trump? Non proprio: ecco la verità, dietro i titoli allarmistici

Le Borse crollano dopo i dazi di Trump? Negli ultimi due mesi, una narrazione economica tossica ha dominato i principali media italiani e internazionali. Titoli allarmistici hanno collegato i recenti annunci sui dazi commerciali del Presidente Trump a presunti “crolli” delle borse mondiali. Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni? Un’analisi più approfondita rivela una realtà ben diversa da quella presentata nei titoli sensazionalistici.
La narrazione distorta delle fluttuazioni di mercato.
Il linguaggio utilizzato nel giornalismo economico è spesso fuorviante e drammatizzato oltre misura. Frasi come “Le borse perdono” o “Bruciati miliardi in una sola giornata” creano un’impressione di catastrofe immediata che non corrisponde alla realtà dei mercati finanziari.
A spiegarlo è l’analista economico Marco Pugliese, che scrive:
“Le borse perdono”: una frase da buttare nel cestino
Sbagliato:
“La Borsa di Milano oggi ha perso 2%: si sono bruciati 10 miliardi di euro.”
Corretto:
“L’indice FTSE MIB è sceso del 2%, riflettendo una diminuzione temporanea del valore delle azioni trattate.”
Spiegazione semplice:
Immagina di possedere una casa. Se oggi un’agenzia immobiliare ti dice che vale il 5% in meno rispetto a ieri, non hai perso soldi, a meno che tu non venda. Il valore di mercato è cambiato, ma i tuoi mattoni sono sempre lì.
“Bruciati miliardi”: sensazionalismo da giornale
Sbagliato:
“I mercati europei bruciano 200 miliardi in una sola giornata!”
Corretto:
“La capitalizzazione di mercato delle principali aziende europee è diminuita di 200 miliardi a seguito di vendite massicce.”
Spiegazione semplice:
Dire che i soldi sono stati “bruciati” è come dire che se nessuno vuole comprare il tuo smartphone oggi a 500€, ma solo a 450€, tu hai perso 50€. No: hai perso la possibilità di venderlo a 500€, ma finché non lo vendi, non perdi nulla. È solo una valutazione potenziale, non reale.
Il valore delle azioni fluttua, non svanisce nel nulla
Esempio concreto:
Hai 100 azioni di un’azienda che valgono 10 euro ciascuna. Totale: 1000 euro.
Oggi, per paura o panico, gli investitori vendono in massa e il prezzo scende a 9 euro. Ora “valgono” 900 euro.
Hai perso 100 euro? Solo se vendi. Altrimenti, hai solo un’oscillazione del valore. Domani potrebbe risalire a 10,50 euro, e allora sarai “più ricco” di prima.
I media – aggiunge Pugliese – ” dovrebbero usare un linguaggio più preciso
Titolo corretto:
“Gli indici azionari calano per timori geopolitici e dati macroeconomici negativi.”
Titolo clickbait:
“Panico in Borsa! Spariti 300 miliardi in fumo!”
Cosa ci rimane?
Quando sentite frasi tipo “le borse crollano” o “i mercati bruciano soldi”, pensate ad una giostra che sale e scende. Solo chi scende in corsa si fa male. Chi resta a bordo e capisce il meccanismo, sa che le oscillazioni fanno parte del gioco“.