Il futuro dello stadio di Milano continua ad essere al centro di un acceso dibattito. Milan e Inter hanno bocciato la proposta di WeBuild, presentata a giugno, per ristrutturare lo Stadio Meazza, giudicandola non sostenibile dal punto di vista economico.

Lo ha comunicato in questi giorni il sindaco di Milano, Beppe Sala, dopo un incontro con i rappresentanti delle due squadre.

I club hanno rilanciato l’idea originaria del 2019: costruire un nuovo stadio vicino al Meazza, il quale verrebbe utilizzato  per altri scopi, probabilmente non più per la Serie A maschile, ma con un utilizzo ridimensionato.

Una novità rilevante è l’intenzione di Milan e Inter di acquistare il Meazza e le aree circostanti.

Il Comune di Milano, tramite Sala, ha chiesto alle squadre di abbandonare i progetti alternativi di costruire stadi separati a Rozzano e San Donato Milanese. I club, tuttavia, attendono due risposte fondamentali prima di poter procedere: una dall’Agenzia delle Entrate, che a febbraio stabilirà il valore economico del Meazza, e un’altra dalla Sovrintendenza, che potrebbe vincolare il secondo anello dello stadio per preservare le targhe celebrative dei successi internazionali dei due club. Una delle ipotesi per la ristrutturazione del Meazza prevede l’abbattimento del terzo anello.

Il nuovo progetto del futuro stadio, basato su quello del 2019 realizzato da Populous, include una serie di modifiche frutto del dibattito pubblico: uno stadio con una capienza di 70.000 posti, la salvaguardia dei prezzi attuali dei biglietti, un aumento delle aree verdi impermeabili e misure per ridurre l’impatto acustico sulle vicine abitazioni. Inoltre, 40 milioni di euro saranno destinati alla riqualificazione del quartiere popolare intorno a piazzale Selinunte.

La questione, però, divide il Consiglio Comunale, dove alcuni membri sono contrari alla costruzione di un nuovo stadio. Enrico Fedrighini e Carlo Monguzzi sono tra i più critici, sostenendo che le squadre stiano cercando di imporre i propri interessi finanziari e accusando il Comune di mancanza di fermezza nel guidare il processo.

La ristrutturazione, secondo loro,  del Meazza dovrebbe essere l’unica soluzione percorribile, mentre i progetti delle squadre sarebbero irrealizzabili a causa delle difficoltà economiche e dei tassi d’interesse elevati sui debiti.

In questo scenario, si preannunciano mesi di acceso dibattito, con il Comune chiamato a prendere decisioni cruciali sul futuro dell’impianto e delle aree circostanti.