
Milan, sogno Ancelotti “Ha segnato la mia vita”. Carletto lascia il Real Madrid

Milan, sogno Ancelotti “Ha segnato la mia vita”
Per Carlo Ancelotti un ritorno in Italia rappresenterebbe comunque il recupero di un legame profondo, di un pezzo importante della sua storia. Ora che a Madrid il suo ciclo sembra giunto al termine e l’amore dei tifosi del Real è diventato freddo – segno che nel calcio, spesso, la gratitudine è un sentimento raro – perché non pensare a un ritorno in uno dei luoghi dove tutto è cominciato?
Ancelotti, attualmente alla guida del Real Madrid, si trova in un momento delicato. Nonostante un contratto valido fino al 2026, l’eliminazione brutale dalla Champions League e un rapporto ormai logoro con la tifoseria hanno accelerato una separazione che sembra inevitabile. Eppure, il bilancio della sua esperienza madridista è tutt’altro che modesto: in sei anni ha conquistato quindici trofei, incluse tre Champions League, tra cui l’iconica “Decima”.
Poi si apriranno nuovi scenari. Uno è ben noto: la Federazione brasiliana lo corteggia da tempo, in vista del prossimo Mondiale. La panchina della Seleção è tra le più prestigiose al mondo, ma Ancelotti dovrà vedersela con rivali di peso come Jorge Jesus e Abel Ferreira. In alternativa, non è da escludere nemmeno l’opzione più radicale: chiudere con il calcio, dopo tre decenni vissuti tra campo e panchina, costellati di successi.
E poi c’è la terza via, quella più romantica: tornare in patria. Il capitolo in rossonero, vissuto dalla panchina, ha ricalcato quello da giocatore: trionfi in Italia, in Europa e nel mondo.
Ma Ancelotti è più di un allenatore vincente: è un leader apprezzato da calciatori e dirigenti, capace di costruire ambienti sani e motivanti, proprio ciò di cui club come Milan e Roma sembrano aver bisogno oggi. Il suo ritorno verrebbe accolto con entusiasmo non solo dai tifosi, ma anche ai piani alti delle due società.
Tuttavia, ci sono aspetti da considerare: Ancelotti percepisce uno stipendio altissimo al Real (circa 10 milioni netti all’anno) e, dal punto di vista sportivo, Roma e Milan oggi offrono prospettive inferiori rispetto a Real o Brasile. Il cuore, però, potrebbe avere la meglio.
Sia RedBird (Milan) che i Friedkin (Roma) stanno valutando un cambio in panchina. Conceiçao terminerà anzitempo a giugno, e Ranieri diventerà consigliere tecnico della proprietà. Le panchine saranno libere, con un passato recente turbolento segnato da esoneri e delusioni. A Milano, il club non è qualificato in Champions, ma si respira un ritorno all’italianità. A Roma ci sono ambizioni ritrovate, ma anche i vincoli del fair play finanziario.
Ancelotti ha più volte dichiarato il suo legame con entrambe le realtà: “Il Milan è stato fondamentale nella mia vita, è il club del mio cuore”. Alla fine, qualunque direzione prenderà, il futuro di Carletto sembra comunque destinato a intrecciarsi ancora una volta con le sue radici.