
Milano – Il Museo Leonardo 3 rischia la chiusura. E il direttore inizia lo sciopero della fame: “E’ una violenza inaccettabile”: a rischio 50 lavoratori
Milano – Chiude il Museo Leonardo 3. E il direttore inizia lo sciopero della fame
Il Museo Leonardo 3 rischia di chiudere i battenti dopo dieci anni di attività, e il suo direttore, Massimiliano Lisa, ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame per protestare contro la decisione del Comune.
«È un’ingiustizia verso la cultura e verso i nostri 270.000 visitatori annuali, molti dei quali bambini», ha dichiarato Lisa, sottolineando la gravità della situazione. Il problema principale sembra essere il rifiuto del museo di condividere l’ingresso con Duomo 21, società che gestisce la passeggiata panoramica sui tetti e la terrazza della Torre dell’Orologio. Secondo Lisa, questa scelta ha generato tensioni, probabilmente legate alla possibilità che Duomo 21 possa in futuro organizzare eventi musicali o avviare attività di ristorazione.
Il Museo Leonardo 3 rischia di chiudere i battenti dopo dieci anni di attività, e il suo direttore, Massimiliano Lisa, ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame per protestare contro la decisione del Comune.
«È un’ingiustizia verso la cultura e verso i nostri 270.000 visitatori annuali, molti dei quali bambini», ha dichiarato Lisa, sottolineando la gravità della situazione. Il problema principale sembra essere il rifiuto del museo di condividere l’ingresso con Duomo 21, società che gestisce la passeggiata panoramica sui tetti e la terrazza della Torre dell’Orologio. Secondo Lisa, questa scelta ha generato tensioni, probabilmente legate alla possibilità che Duomo 21 possa in futuro organizzare eventi musicali o avviare attività di ristorazione.
La disputa ha anche un aspetto giuridico. Gli spazi occupati dal Museo Leonardo 3 appartengono al Comune di Milano e, dopo il fallimento dell’imprenditore Alessandro Rosso, erano stati concessi alla società AV, di Alexander Vic. Tuttavia, i rapporti tra il Comune e AV si sono deteriorati a causa di presunte irregolarità nei pagamenti, portando l’amministrazione comunale a revocare la concessione. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha temporaneamente bloccato lo sfratto fino ad aprile, mese in cui è prevista l’udienza decisiva per determinare il destino della struttura.
Palazzo Marino ha precisato di non avere nulla contro le attività espositive del museo, ma ha anche sottolineato che l’istituzione non ha un contratto diretto con il Comune. Fino a quando la questione legale con il concessionario non sarà risolta, l’amministrazione ha garantito che il museo potrà continuare a operare.
Se non verrà trovata una soluzione, il Museo Leonardo 3 potrebbe cessare le proprie attività nel giro di un mese. Il Comune, da parte sua, punta a valorizzare la passeggiata panoramica sui tetti e, una volta concluso il contratto con il concessionario attuale, intende indire un nuovo bando per assegnare gli spazi.
L’eventuale chiusura del museo comporterebbe un notevole impatto economico. Con un fatturato annuo di circa 3 milioni di euro, la struttura impiega circa cinquanta lavoratori e attrae ogni anno quasi 300.000 visitatori, superando anche istituzioni storiche come il Museo Poldi Pezzoli, che ospita capolavori di artisti del calibro di Botticelli, Mantegna e Raffaello. Un successo sorprendente, soprattutto considerando che il museo è nato nel 2013 come una semplice mostra temporanea.