Milano: il panettone diventa un caso. “Esplode” il prezzo del panetun: “Ormai è come oro”

Il prezzo del panettone artigianale a Milano ha subito un notevole aumento. “Ma è colpa della crescita dei costi delle materie prime”, dicono i rpoduttori.

Attualmente, il prezzo medio di un panettone artigianale si attesta tra i 30 e i 35 euro al chilo, rispetto ai 26/28 euro di due anni fa. Tuttavia, i prezzi possono salire ulteriormente nelle pasticcerie più rinomate, dove un panettone tradizionale può costare tra 36 e 55 euro al kg.

“Praticamente è come oro”, dicono diversi clienti, per i quali andare in pasticceria è ormai come recarsi in gioielleria.

Questo aumento dei prezzi è attribuito ai costi elevati di ingredienti come l’uva sultanina proveniente dalla Turchia e lo zucchero a livelli storici massimi. Inoltre, i costi energetici sono notevolmente aumentati, con un aumento del 160% per l’energia, del 153% per il gas, del 39% per il frumento, del 54% per il burro e del 91% per le uova rispetto al periodo che ha preceduto la guerra in Ucraina.

Le aziende stanno cercando di assorbire questi costi, evitando di influire troppo sui prezzi di vendita al pubblico. Tuttavia, il prezzo dei panettoni artigianali è aumentato di circa il 20% rispetto al periodo precedente al conflitto in Ucraina.

«Rispetto al periodo precedente alla guerra in Ucraina, il costo medio di vendita dei panettoni artigianali è cresciuto di circa il 20%»- ha dichiarato al Corriere della Sera Matteo Cunsolo, presidente dell’Associazione panificatori di Confcommercio Milano e titolare di un negozio a Parabiago: Cunsolo ha aggiunto: «La botta grossa è arrivata a Natale scorso: a causa del conflitto sono salite le spese sia per le materie prime sia per l’energia. Quest’anno io e i miei colleghi non ce la sentiamo di apportare ulteriori aumenti, quindi i prezzi finali di vendita al pubblico saranno all’incirca in linea con il 2022. Anche se per noi panificatori le spese non sono diminuite, anzi: cerchiamo di assorbire i costi per non incidere troppo sulle tasche dei consumatori».