Territorio

10/05/2023

Milano è la citta record in Italia per i morti in bicicletta: “Un’emergenza senza fine, ecco come intervenire”

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Milano è la citta record in Italia per i morti in bicicletta: “Un’emergenza senza fine, ecco come intervenire”

Il numero di incidenti stradali che coinvolgono ciclisti e pedoni a Milano è in aumento, con sette morti dall’inizio del 2023, di cui tre in bicicletta, uno in monopattino e tre pedoni.

Secondo i dati Istat, Milano è la città italiana con il maggior numero di morti in incidenti con ciclisti. Per cercare di limitare questo fenomeno, il Consiglio comunale ha approvato un’ordinanza che chiede alla giunta di regolamentare l’accesso dei mezzi pesanti in città entro luglio 2024, stabilendo che possano circolare solo tra le 22:00 e le 6:00 o solo se dotati di sensori per eliminare gli angoli ciechi. Tuttavia, l’obbligo dei sensori non è previsto dal codice della strada, quindi la giunta starebbe cercando di trovare una soluzione per superare il problema.

Le associazioni locali hanno chiesto interventi urgenti alla giunta e il sindaco ha annunciato che si stanno accelerando i lavori per implementare l’ordinanza del Consiglio comunale. 

“Dall’amministrazione non è arrivata nessuna delibera per risolvere questa emergenza”, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it Tommaso Goisis, attivista della campagna “Sai che puoi?”, una delle associazioni che lo scorso 17 aprile ha radunato circa 600 persone davanti a Palazzo Marino per la manifestazione “Emergenza Milano”,  per chiedere interventi alla giunta Sala.

“Il consiglio comunale ha fatto la sua parte – ha aggiunto Goisis – e lo apprezziamo, ma il termine fissato per il 2024 per noi è troppo lontano. Vogliamo una determina dell’amministrazione entro luglio di quest’anno, seguendo quanto già messo in pratica in città come Londra. Noi siamo spaventati ad andare in giro in bicicletta. Non li riteniamo incidenti ma scontri causati dall’angolo cieco dei mezzi pesanti”.

“In Italia siamo così indietro che non c’è neanche bisogno di discutere su cosa fare. Basta volerlo e fare quello che già esiste in altri luoghi. “Lo stesso – aggiunge Goisis – vale per Milano Città 30. Sono passati 5 mesi dall’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale e ancora non si sa se si farà ed eventualmente come. La giunta ha parlato di estensione delle zone 30, che è una cosa molto diversa. Se è questo quello che vogliono devono assumersi la responsabilità politica di dire che non faranno Città 30”.

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