Il Nucleare è la fonte di energia che emette meno CO2 di tutte. Ma la sfruttiamo poco: i dati

L’energia nucleare rappresenta una fonte di energia con un’elevata efficienza nella riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ad altre fonti non sostenibili.

Secondo il report Life Cycle Assessment of Electricity Generation Options dell’UNECE, il nucleare emette tra 5,1 e 6,4 grammi di CO2 equivalente per kWh prodotto, molto meno del carbone  (751g di CO2 eq. / kWh) e del gas (403g di CO2 eq. / kWh).

Anche confrontato con le fonti rinnovabili come il solare, l’eolico e l’idroelettrico, il nucleare continua a mostrare vantaggi significativi. Tuttavia, le fonti rinnovabili soffrono di intermittenza, producendo energia solo quando ci sono sole o vento.

“Oltre alla bassa generazione di CO2, l’energia nucleare ha tutta un’altra serie di vantaggi non indifferenti: è infatti la fonte a più alta densità energetica e permette di risolvere il problema della intermittenza delle fonti rinnovabili – scrive il sito specializzato Ilpuntoeconomico – che aggiunge: “Il problema di fonti rinnovabili come eolico e solare, infatti, è che producono energia in modo non costante: per produrre energia serve il sole e serve il vento e non sempre e non ovunque queste condizioni sono soddisfatte (basti pensare a luoghi in cui il vento non c’è o a momenti in cui il sole batte meno o la cui presenza è meno costante). E, ad oggi, l’intermittenza non è risolvibile nemmeno con l’accumulo dell’energia, perché allo stato attuale delle cose stoccare energie a sufficienza presenta dei limiti non ancora risolvibili (limiti tecnologici, limiti di stagione e limiti su scala di rete). Ed è quindi per tutti questi motivi che una fonte come il nucleare potrebbe aiutare a risolvere il problema di mix energetico, dandoci più programmabilità e fluttuazioni dei prezzi energetici meno vertiginose”.