Plastica recuperata in mare trasformata in olio e gas ricchi di idrocarburi – Il grande progetto di Economia circolare

Un gruppo di ricercatori croati e italiani dell’ENEA ha sviluppato un innovativo processo di recupero delle plastiche dall’oceano, trasformandole in un nuovo tipo di petrolio utilizzabile sia come combustibile che come materia prima per la produzione di vernici, solventi e composti organici. Questo processo di recupero consente di riconvertire oltre il 90% delle plastiche raccolte in mare e sulle spiagge in “nuovo petrolio”.

Il procedimento si basa sulla pirolisi termo-chimica, che decompone il materiale plastico a temperature superiori a 400°C, in assenza di ossigeno, producendo olio e gas ricchi di idrocarburi. Inoltre, per migliorare la resa e la qualità del processo, i ricercatori hanno utilizzato un catalizzatore ottenuto da ceneri prodotte dagli impianti di gassificazione e combustione del carbone. Questo approccio promuove l’economia circolare e contribuisce alla sostenibilità dei processi produttivi.

Durante il processo, il campione di plastica è stato convertito in idrocarburi di alto valore economico, con circa l’87% di olio leggero e l’8% di gas. Inoltre, i gas prodotti durante la pirolisi termo-chimica sono sufficienti per alimentare il processo, rendendolo energeticamente autosufficiente.

Questo innovativo metodo di recupero delle plastiche offre una soluzione promettente per affrontare i problemi legati alla raccolta meccanica delle plastiche in mare e sulle spiagge. Le condizioni difficili e la presenza di sabbia, sale, conchiglie e alghe rendono il riciclo meccanico problematico, mentre la pirolisi catalitica si dimostra efficace nel trattare grandi quantità di plastiche eterogenee e non pretrattate. In futuro, piccoli impianti di pirolisi potrebbero essere installati nei porti per produrre carburante dalle plastiche recuperate in mare, contribuendo così alla gestione sostenibile dei rifiuti plastici marini.