
Sesto San Giovanni e il dilemma moschea: che fare?

Il tema della moschea divide Sesto San Giovanni da tempo e ora, alle porte della campagna elettorale, torna al centro del dibattito politico. La cittadina milanese è la più popolosa dell’interland metropolitano sul suo territorio si è fatta notare la mancanza di un luogo di culto islamico: il centro sinistra vorrebbe realizzarlo, mentre il centrodestra si oppone fermamente. Il punto era stato decisivo nella vittoria del sindaco Roberto Di Stefano, di Forza Italia prima e nel frattempo passato alla Lega, che ora si candida per il secondo mandato. Il suo sfidante è Michele Foggetta del popolo di sinistra, che ha vinto le primarie con il sostegno di Sinistra Italiana.
Il dilemma della moschea:
I musulmani sestesi, attualmente, pregano in via Luini, in uno spazio che, per la giunta di centrodestra uscente, sarebbe abusivo e, comunque, provvisorio nelle intenzioni dei fedeli. Lì di fianco c’è un terreno che hanno bonificato a loro spese e sopra il quale vorrebbero costruirvi una struttura definitiva.
Il Consiglio di Stato con una sentenza del 2019 aveva dichiarato decaduto il permesso a costruire da parte della comunità islamica sottolineando, però, che il diritto di culto è protetto dalla Costituzione e non può venire superato da una legge urbanistica locale, il che avrebbe dovuto aprire le porte a un dialogo con l’amministrazione comunale per trovare una soluzione condivisa. Soluzione che di fatto non è stata finora trovata.
E.F.M.