La parola patologia, soprattutto associata alle scimmie, è ormai capace di diffondere il panico immediato. Il vaiolo delle scimmie è sotto la lente di osservazione in queste settimane a livello internazionale. A livello nazionale al momento sono 7 i casi segnalati, in regione Lombardia ne è stato accertato uno.

Dagli accertamenti finora effettuati, il vaiolo delle scimmie risulta essere una patologia che decorre in 1-2 settimane con caratteristiche simili a quelle della varicella. Dovrebbe essere sufficientemente protetto chi è stato vaccinato per vaiolo: fino al 1981 il vaccino era obbligatorio, perciò ricadono in una fascia di attenzione gli adulti dai quarant’anni in giù. Si contrae per contatto con le pustole infette, talvolta passa da uomo a uomo, e quasi sempre da animale a uomo. La  Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) riflette comunque sulla presenza di casi senza link epidemiologico con l’Africa induce a pensare che oltre a possibili eventi di massa, sorgenti di contagio, sia anche aumentata la velocità di contagio interumana, prestando molta attenzione che non si sia verificato il cosiddetto salto di specie.

Per l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, la situazione è sotto controllo e la Regione a già attivato tutte le procedure necessarie. L’attenzione resta quindi alta sul verificarsi di nuovi casi.

E.F.M.

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