
Tassisti e liberalizzazioni: paura e incomprensione. Intanto gli scioperi bloccano Roma, Milano, Napoli e Firenze

Dopo l’uscita degli Uber files, i tassisti in sciopero contro il Dl concorrenza stanno bloccando la mobilità in tutta Italia. Un’onda di taxi bianchi blocca la mobilità in città. Sono le migliaia di taxi in sciopero contro l’articolo 10 del Ddl concorrenza (quello che prevede una delega al governo affinché faccia ordine in una disciplina ormai superata, risalente addirittura al 1992) che riguarda l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti.
Dietro alle agitazioni, c’è la paura si molti tassisti di perdere il lavoro o comunque di non riuscire più a far fronte ai costi preventivati. Il numero di licenze erogabile è stabilito dal Comune presso il quale si fa richiesta e la misura è fissa. Teoricamente l’accesso alle licenze dovrebbe essere regolato da bandi. Bandi che però negli ultimi anni sono praticamente spariti. Due le principali ragioni: da un lato perché per legge i proprietari di licenza possono decidere a chi cederla segnalando il nominativo al Comune; dall’altro perché i tassisti hanno creato una sorta di mercato interno delle licenze, opponendosi sempre con forza a nuovi bandi.
E.F.M.
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