Gli atenei milanesi si popolano sempre più di studenti internazionali. Le università stanno registrando un vero e proprio boom di iscrizioni per il prossimo anno accademico da parte di studenti provenienti un po’ da tutto il mondo. Si può trarre un sospiro di sollievo visto che non c’è stata la battuta d’arresto temuta durante la pandemia; anzi ma dopo la Brexit si è registrato anche un aumento di iscritti dagli altri Paesi europei.

Sono alcune centinaia di studenti in più, ad esempio, al Politecnico di Milano e il 15% oggi è rappresentato da stranieri: quest’anno conta complessivamente 47.281 iscritti, erano 47.139 nel 20/21, quando si era registrato un bel balzo in avanti rispetto ai 45.994 dell’anno pre-Covid e ai 45.297 del 2018/2019. La crescita insomma è costante rispetto all’anno pre-Covid. Il continente più rappresentato resta l’Asia, con oltre 4.000 allievi. In Bocconi, facendo un confronto sugli ultimi cinque anni, le iscrizioni degli studenti internazionali sono raddoppiate. Tra i bocconiani i Paesi più rappresentati sono Cina, Francia, Turchia, India, Germania e Usa. Anche la Iulm conta un più 6% di application da parte di iscritti stranieri, con una distribuzione un po’ diversa dei paesi di orgine: quest’anno sono di più gli studenti in arrivo dalla Spagna, seguiti da Francia, Romania, Turchia, Albania, Germania, Ucraina, Belgio, Cina e Perù. Questi i dati più significati, ma potrebbero dire altrettanto anche le altre università milanesi: la Statale, la Cattolica e Bicocca sono anch’esse all’incirca ad un più 6% di iscritti international.

Dopo tre anni di fermo, ripartono finalmente anche i programmi di scambio internazionale e di volontariato. C’è aria di viaggi, c’è aria di integrazione, c’è aria di nuove culture internazionali in città.

E.F.M.

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