Cronaca
01/09/2024
Milano- Caos al carcere Beccaria: incendi e otto feriti. Quattro detenuti evasi: “Lo Stato ha fallito”. La situazione
Milano- Caos al carcere Beccaria: incendi e otto feriti. Tre detenuti evasi
Nella serata di ieri, il carcere minorile Beccaria di Milano è stato teatro di gravi disordini che si sono protratti fino alle prime ore di oggi. Tutti i 58 giovani detenuti hanno partecipato alla rivolta, durante la quale sono stati appiccati incendi in diverse celle. L’obiettivo dei detenuti era chiaramente quello di tentare un’evasione di massa.
Quattro evasi
Quattro detenuti sono riusciti a scavalcare il muro di cinta, ma sono stati rintracciati dopo diverse ore di ricerche all’interno del perimetro dell’istituto.
Il bilancio dei disordini è di almeno otto feriti, tra cui sia agenti della polizia penitenziaria che detenuti, uno dei quali è stato ricoverato in ospedale e piantonato dalla polizia di Stato, a causa della carenza di personale penitenziario disponibile. I Vigili del fuoco sono intervenuti durante la notte per valutare i danni causati dagli incendi, che sono stati definiti significativi.
La rivolta segue una serie di proteste che si erano già verificate nei giorni precedenti nello stesso istituto, ma che erano state rapidamente sedate. Le autorità hanno chiuso le strade intorno al carcere per prevenire ulteriori tentativi di fuga.
Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha commentato il gravissio episodio:
“Urge un cambio di passo che deve essere dettato dalla politica, prim’ancora che dalle amministrazioni. Il sistema va messo in sicurezza potenziando i presidi a partire dagli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18 mila unita’, implementando ed efficientando le strutture e riorganizzando l’intero apparato – ha dichiaato – ” Sarebbe peraltro il caso di ripensare la scelta di mantenere negli istituti penali per minorenni ristretti fino a 25 anni d’età. Auspichiamo che dal ministero della Giustizia – ha concluso- e dal Governo già in mattinata facciano sentire la loro voce con argomenti concreti e, soprattutto, che si varino misure tangibili e immediate. Temiamo, tuttavia, di dover nuovamente ascoltare i soliti ritornelli stonati con roboanti annunci vuoti di contenuto
Anche Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp), ha espresso grande preoccupazione: “Episodi del genere, che ormai si verificano sempre più spesso, sono la dimostrazione che lo Stato ha fallito e il sistema carcere è sempre più abbandonato a se stesso”.
28/09/2024
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