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09/03/2023

Gran Bretagna, pugno durissimo contro i migranti illegali: “Banditi a vita e ritorno immediato in Ruanda”

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Gran Bretagna, pugno durissimo contro i migranti illegali: “Banditi a vita e ritorno immediato in Ruanda”

E’ quanto ha annunciato il governo di Rishi Sunak. La la posizione britannica ha scatenato la protesta dei gruppi per i diritti umani  «Siamo al limite della legalità internazionale»

Tutti i migranti che arriveranno in Gran Bretagna attraverso la Manica non potranno più chiedere asilo. I migranti illegali verranno subito deportati in Ruanda o in altri Paesi ritenuti «sicuri».

La decisione di Londra segue l’emergenza nata nel 2022, con l’arrivo sulle coste britanniche di quasi 50mila migranti, a bordo di imbarcazioni di fortuna.

“Decine di migliaia di persone potrebbero essere detenute in siti militari e il ministero dell’Interno avrà l’obbligo legale di deportarle «appena è ragionevolmente fattibile»: norme che si applicheranno anche alle famiglie e perfino ai minori non accompagnati – spiega il Corriere della Sera, che aggiunge:  “Tutti gli immigrati illegali si vedranno inoltre comminare un bando a vita a tornare in Gran Bretagna e non potranno mai più ottenere la cittadinanza britannica. Dall’altro lato, il governo ha promesso che aprirà rotte «legali e sicure» per i richiedenti asilo, anche se non ha specificato in che modo: «La possibilità di insediarsi in questo Paese e di diventare cittadini britannici non è un diritto umano, è un privilegio – ha detto una fonte governativa –. Questo è perché bandiremo gli immigrati illegali».

Il premier Sunak di recente ha dichiarato che «l’immigrazione illegale è ingiusta per i contribuenti, è ingiusta per quelli che vengono qui legalmente ed è sbagliato che le gang criminali siano autorizzate a continuare il loro commercio immorale. Dunque capiamoci bene: se vieni qui illegalmente, non potrai rimanere».

Ma secondo il Consiglio, due terzi dei migranti sbarcati lo scorso anno avrebbero invece diritto all’asilo, come quelli arrivati da Afghanistan, Eritrea o Siria lo hanno ottenuto.

“Già l’anno scorso – si legge ancora sul Corriere – “il governo britannico aveva provato a deportare gli immigrati illegali in Ruanda, Paese col quale ha stretto un accordo in merito: ma i voli erano stati bloccati da un intervento all’ultimo minuto della Corte europea per i diritti umani. Adesso Sunak intende inserire nella nuova legge un «freno» alla giurisdizione della Corte: e l’ala destra del suo partito sta facendo pressione perché Londra si ritiri del tutto dalla Convenzione europea sui diritti umani. La mossa del premier britannico va letta in chiave elettorale: dopo il successo ottenuto con l’accordo sull’Irlanda del Nord, Sunak intende scavare un solco con l’opposizione laburista, che resta saldamente in testa nei sondaggi. L’immigrazione illegale è tornata in cima alle priorità dell’opinione pubblica, subito dopo l’economia e la sanità: e l’87% del pubblico ritiene che il governo stia gestendo male la questione”.

“Dunque il premier – conclude il quotidiano di via Solferino – ” ha fatto dello stop agli sbarchi una delle sue priorità per quest’anno. L’atteggiamento dei britannici verso l’immigrazione è però ambivalente: dopo la Brexit, contrariamente a quello che si poteva pensare, c’è stato un boom di arrivi dall’estero, più di un milione solo nell’anno scorso. Ma si tratta di immigrati legali, per buona parte studenti o personale qualificato, rispetto ai quali l’opinione pubblica è abbastanza rilassata: l’inquietudine si manifesta invece nei confronti degli sbarchi illegali, di fronte ai quali c’è la sensazione di una situazione fuori controllo. L’ostilità dunque non è nei confronti dell’immigrazione tout court, ma contro la mancanza di regole e il rischio di un afflusso indiscriminato”.

 

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