
Italia, crolla la produzione di vino – Col volume più basso degli ultimi 60 anni, è uno dei declini più significativi

Il nostro Paese non è più il maggior produttore di vino al mondo – Col volume più basso degli ultimi 60 anni, è uno dei declini più significativi.
Anno nero per il vino: crolla la produzione mondiale, consumo ai minimi storici
Lo scorso anno è stato difficile per il settore vitivinicolo mondiale, segnato da importanti sfide che hanno impattato sia la produzione sia il consumo di vino a livello globale.
Secondo le stime, la produzione mondiale di vino, escluse le produzioni di succhi e mosti, ha raggiunto i 237 milioni di ettolitri, registrando un drastico calo del 9,6% rispetto al 2022.
Questo declino è tra i più significativi degli ultimi decenni e rappresenta il volume più basso dal 1961, quando la produzione toccò i 214 milioni di ettolitri. Le cause principali di questa contrazione sono state condizioni climatiche avverse, come gelate precoci, intense precipitazioni e prolungate siccità, oltre a una diffusa presenza di malattie fungine che hanno compromesso i raccolti nelle principali regioni vinicole.
La Francia si è confermata leader mondiale nella produzione di vino con 48 milioni di ettolitri, in aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente.
Italia ai minimi storici, i valori più bassi da quasi 70 anni.
Al contrario, l’Italia ha subito una significativa riduzione del 23,2%, scendendo a 38,3 milioni di ettolitri, il livello più basso dal 1950, dovuto principalmente alle forti piogge che hanno favorito la diffusione di malattie delle piante.
Anche il consumo globale di vino ha subito un decremento, stimato a 221 milioni di ettolitri, con un calo del 2,6% rispetto al 2022, toccando il volume più basso dal 1996. La diminuzione del consumo in Cina, accentuata dalle restrizioni legate alla pandemia di COVID-19, ha significativamente contribuito a questo trend negativo.
Il commercio internazionale di vino ha visto una flessione del 6,3% rispetto all’anno precedente, con un volume di esportazione di 99,3 milioni di ettolitri, il più basso dal 2010. Nonostante la riduzione in volume, il valore delle esportazioni è rimasto robusto, raggiungendo i 36 miliardi di euro grazie a un prezzo medio di esportazione record di 3,62 euro al litro.