
Per la Cassazione è colpevole chi fa morire il cane legato alla catena

Sentenza della Cassazione sulla violenza sugli animali. Il reato di maltrattamento degli animali contemplato e punito dall’art. 544 ter c.p. prevede che è responsabile dell’illecito chi provoca lesioni a un animale senza necessità e per crudeltà.
Per la Cassazione non ci sono dubbi sulla responsabilità per il reato di maltrattamenti dell’imputato, che in sede di dibattimento ammette ila sua responsabilità dichiarando che il cane è morto tra le sue braccia non riuscendo a liberarlo dalle catena in cui era attorcigliato. Aver portato il corpo dell’animale a casa fa presumere che lo stesso volesse nascondere le prove del fatto.
Si ricorda infatti che l’art. 544 ter c.p. punisce” 1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3 La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”