
Migliora la situazione taxi: la protesta rallenta dopo cinque giorni di blocco. Il Governo ha dato segnali positivi

La protesta spontanea dei taxi è partita giovedì scorso con la sospensione del servizio. Nel mirino dell’agitazione c’è il ddl Concorrenza. Milano è tra le città in cui l’agitazione è stata più forte, tanto che davanti alla Stazione Centrale si era creato un presidio permanente dei tassisti.
Dopo cinque giorni di blocco, la protesta sembra rallentare. Qualcuno in città già stava lavorando, minando la compattezza dell’agitazione milanese. Inoltre, la viceministra delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili Teresa Bellanova aveva richiamato alla responsabilità nei confronti dell’utenza. Quest’ultima ha inoltre chiesto alle rappresentanze in lotta di andare oltre la protesta e di formulare proposte concrete, ha riferito Marco Marani di Cgil Unica Taxi.
Le richieste del mondo taxi restano in essere, ossia stralciare l’articolo 10 del Ddl Concorrenza e far partire i decreti attuativi della riforma del settore varata dal Parlamento nel 2019. Al momento, riprende lentamente l’attività lavorativa ma i temi caldi restano sul tavolo, sono solo rimandati a luglio: sono infatti da segnare a calendario le due giornate di sciopero nazionale programmate per i 5 e il 6 del prossimo mese.
E.F.M.
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