
Milano – “Gli israeliani sionisti non sono benvenuti qui”: scoppia la polemica per la scritta esposto in un negozio milanese

“Gli israeliani sionisti non sono benvenuti qui”: scoppia la polemica per la scritta esposto in un negozio.
In pieno centro a Milano, in via Statuto, è scoppiata una bufera dopo che, sulla vetrina di una merceria, è apparsa una scritta in ebraico che ha destato grande indignazione. Il messaggio, incomprensibile per la maggior parte dei passanti, recita in italiano: “I sionisti israeliani non sono i benvenuti qui”. La frase è stata notata mercoledì 21 maggio su un foglio affisso accanto ad altri cartelli nella vetrina del negozio.
Tra i vari avvisi e orari di apertura si trovano anche riferimenti politici. Tra questi, un cartello stampato con due razzi raffiguranti le bandiere di Israele e Palestina e la scritta “Stop War”, a indicare un invito alla fine delle ostilità in Medio Oriente.
Tuttavia, l’attenzione è stata attirata da un altro cartello, meno visibile e scritto in ebraico su sfondo blu: una frase che, tradotta, esclude esplicitamente la presenza di cittadini israeliani di ideologia sionista. Il messaggio è stato considerato da molti come discriminatorio e offensivo.
La denuncia parte dai social
A segnalare l’accaduto è stato Roberto Della Rocca, esponente politico e membro della Camera di commercio israelo-italiana. Attraverso un post diffuso sui social, ha espresso la propria indignazione, distinguendo tra un legittimo messaggio pacifista e un’inaccettabile esclusione basata su appartenenza nazionale o ideologica.
“Il cartello con i razzi israeliano e palestinese che si fronteggiano può essere interpretato come un appello alla pace”, ha scritto Della Rocca, “ma l’aggiunta della frase contro i sionisti israeliani cambia tutto. Quel messaggio – prosegue – sembra scritto apposta per non attirare troppo l’attenzione, come una provocazione camuffata”.
“Io sono sionista: devo sentirmi escluso?”
Nel suo messaggio, Della Rocca ha condiviso anche il suo punto di vista personale: “Io sono israeliano e sionista, il sionismo è un movimento di autodeterminazione, nato per dare dignità a un popolo perseguitato. Non rappresento il governo israeliano, non ho mai partecipato ad atti di violenza, eppure, secondo quella scritta, non sarei il benvenuto”.