
Cronaca
22/05/2023
Milano- Uccise al casello dell’autostrada, arriva la perizia del killer: “Psicosi paranoide, con crisi da fine del mondo”
Milano- Uccise al casello dell’autostrada, arriva la perizia del killer: “Psicosi paranoide, ha crisi da fine del mondo”
Il 18 febbraio scorso, due amiche, Laura Amato e Claudia Turconi, sono state travolte e uccise da un uomo di 39 anni al casello autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano.
Secondo la perizia psichiatrica condotta dallo psichiatra Raniero Rossetti, l’uomo soffre di una psicosi paranoide con crisi “da fine del mondo” che gli causa una totale incapacità di intendere e volere, rendendolo socialmente pericoloso. La perizia è stata discussa davanti al gip di Milano, alla presenza del pm, dei legali dell’uomo e dei familiari delle vittime.
Le parole del perito
Il perito ha affermato che il disturbo psicotico di lunga data dell’uomo è stato determinante per il suo comportamento quella notte, non l’uso di hashish o benzodiazepine. Se la sua totale incapcità mentale verrà riconosciuta nel processo, potrebbe essere assolto per incapacità di intendere e volere.
In precedenza, il giudice aveva applicato una misura di sicurezza per pericolosità sociale all’uomo, accusato di omicidio colposo plurimo, imponendo il suo ricovero in un reparto di psichiatria a Piacenza e la libertà vigilata per un anno. È probabile che nelle prossime settimane venga trasferito in una residenza o comunità protetta ad alta sicurezza.
Le indagini della polizia stradale di Novara, coordinate dalla Procura di Milano, hanno rivelato che non sono stati trovati segni di frenata sull’auto dell’omicida e che viaggiava a quasi 150 km/h quella notte. L’uomo risultava positivo all’uso di cannabis e benzodiazepine ed era in cura per disturbi psicotici da anni.
Due giorni prima dell’incidente, l’uomo aveva avuto una crisi e si era recato all’ospedale di Piacenza, ma poi era fuggito. È riapparso il giorno successivo all’aeroporto di Malpensa, dove è stato accompagnato al presidio medico e gli sono state somministrate gocce di un farmaco con benzodiazepine. Successivamente è stato portato all’ospedale di Gallarate, ma anche da lì è fuggito. Ha chiamato un cugino e si è fatto accompagnare a riprendere l’auto a Malpensa. Si è fermato in una piazzola di sosta e ha ripreso a guidare fino allo schianto. Nonostante i suoi disturbi, l’uomo aveva ancora la patente valida ed era stato dichiarato incapace di intendere e volere dopo un procedimento per rapina, lesioni e violenza privata.
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