
Oltre il danno anche la beffa dell’Imu sulla casa distrutta dal fuoco

Oltre il danno anche la beffa dell’Imu: la casa è bruciata nel rogo del grattacielo, ma la tassa sull’immobile la si deve pagare.
Oltre il danno anche la beffa dell’Imu
La delucidazione è arrivata dal Comune di Milano, che ha spiegato che «l’attuale normativa Imu stabilisce per i fabbricati inagibili la riduzione della base imponibile del 50%, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussiste la condizione; questo anche per gli immobili che costituivano abitazione principale del soggetto, prima dell’evento. L’incendio, comportando l’inagibilità dell’immobile, ha fatto venir meno il requisito della dimora previsto dalla norma. Pertanto, per l’anno 2021, a partire dalla data dell’evento, in assenza di specifici interventi normativi statali, il tributo è dovuto nella misura ridotta del 50%». La situazione dovrebbe sanarsi per il 2022: «Per l’anno 2022 è possibile deliberare un’aliquota ridotta allo zero, per le fattispecie che ricomprendono l’evento».
Il caso
Il caso è quello del grattacielo bruciato a Milano: le immagini di quella torre di fuoco sono ancora vive nella memoria di tutti. Il problema, ora, però è che si sta trasformando in un intrigo burocratico per le 80 famiglie che il 29 agosto hanno perso i loro alloggi per un devastante incendio. E ora i condomini hanno appena ricevuto una brutta sorpresa di Natale sull’Imu dal Comune di Milano: anche nel 2021 dovranno pagarla. Non solo. L’incendio non rende gli appartamenti agibili come prima abitazione ma scatta l’aliquota della seconda casa, scontata del 50% visto il fatto estivo. Ergo: le famiglie che non pagavano Imu in quanto vivevano nella casa in cui erano residenti, ora, dopo l’incendio, devono pagarla almeno in parte.