
Parigi respinge la richiesta di estradizione dell’Italia per i 1 ex terroristi degli Anni di Piombo

Ieri è stata rifiutata l’estradizione per i dieci ex terroristi italiani dell’estrema sinistra rifugiati in Francia. La Corte d’Appello, Chambre de l’Instruction, ha respinto le richieste del governo italiano facendo riferimento agli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
I protagonisti:
Otto uomini e due donne, di età compresa fra i 61 e i 78 anni, legati ai fatti degli Anni di piombo, che si rifugiarono in Francia a partire dagli anni ’70. Il più conosciuto è Pietrostefani, condannato in Italia perché ritenuto il mandante dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Quest’ultimo per ragioni di salute non è mai comparso in aula dalla primavera dell’anno scorso. Nello specifico, la decisione riguarda l’ex militante Giorgio Pietrostefani (68 anni), tra i fondatori di Lotta Continua e condannato a 22 anni, che non era presente in aula per motivi di salute; gli ex Br Giovanni Alimonti (66 anni), Roberta Cappelli (66 anni), Marina Petrella (67 anni), Sergio Tornaghi (63 anni), Maurizio Di Marzio (60 anni) e Enzo Calvitti (67 anni); l’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura (67 anni); l’ex militante dei Proletari armati Luigi Bergamin (72 anni); l’ex membro dei ‘Nuclei armati contropotere territoriale’, Narciso Manenti (65 anni).
Le reazioni:
L’eurodeputato e coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani la prende male e considera la negazione dell’estradizione da parte di Parigi un atto gravissimo, che non ha nulla a che vedere con il garantismo e la libertà di espressione promossi dalla Francia.
La Procura di Milano sarebbe pronta a impugnare la sentenza per i casi di Pietrostefani e Tornaghi, vedremo se procederà l’appello in Cassazione.
E.F.M.
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