Piazza Affari – Ecco i 10 titoli che hanno guadagnato di più nel 2023. Protagonisti e delusioni

03/01/2024

Piazza Affari – Ecco i 10 titoli che hanno guadagnato di più nel 2023. Protagonisti e delusioni

Il 2023 è stato un anno straordinario per Piazza Affari, con il Ftse Mib che ha registrato un notevole aumento del 28%, superando sia l’indice S&P 500 (+25%) che la media delle Borse europee (Eurostoxx 50 a +19%). L’indice delle blue chip italiane ha toccato la soglia dei 30.000 punti per la prima volta dal 2008, chiudendo a 30.3151 punti.

Tra i titoli guida, i bancari hanno brillato con Unicredit in testa (+85%), seguita da Leonardo (+82%) e Stellantis (+60%). Anche Banca Mps (+58%) e Telecom Italia (+39%) sono in ripresa, posizionandosi rispettivamente al decimo posto nella classifica delle 40 grandi società italiane.

Ma cinque titoli hanno invece deluso, segnando un andamento negativo: Italgas (-0,29%), Erg (-1,1%), Tenaris (-1,93%), FinecoBank (-13,66%), e in fondo alla classifica Diasorin (-29%), in passato popolare durante la pandemia.

“Le big italiane – spiega Il Sole 24 Ore – “ hanno battuto la concorrenza europea. Il Cac 40 di Parigi è salito del 15% mentre il Dax 40 di Francoforte, pur avendo aggiornato i massimi storici, è salito meno (+21%) in termini percentuali. Tra i grandi indici mondiali il Ftse Mib è secondo solo al tecnologico Nasdaq 100 (+44%) mentre anche il Nikkei 225 di Tokyo, in forte ripresa (+27%) grazie alla politica espansiva della Bank of Japan, si trova alle spalle (seppur di poco) del Ftse Mib. È stato un anno da incorniciare in cui oltre alla generosa politica di dividendi (punto di attrazione del listino italiano su scala internazionale) le big italiane hanno dimostrato una certa modernità, spingendo anche sui buyback (il riacquisto di azioni proprie), una politica da anni seguita a Wall Street e che piace a molti investitori anche per ragioni fiscali. Molto attive su questo fronte Unicredit, Stellantis, Bpm, Bper, Erg, Eni ed Enel.

“Nonostante l’ottima annata – conclude il Sole 24 Ore – “il multiplo a cui quotano le azioni italiane (13 volte gli utili attesi per il 2024) resta ancora basso e per certi versi invitante. Ovviamente molto dipenderà dall’evoluzione dell’economia e dalla capacità delle aziende quotate di mantenere fede alle promesse degli analisti che per i prossimi 12 mesi si attendono una ulteriore crescita degli utili. Non sarà facile battere le stime, in particolare per le banche, dato che il mercato si aspetta sei tagli dei tassi da parte della Bce”.

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