
E’ polemica contro il turismo di massa: “Genera solo il 3% del Pil globale”: lo studio
Il turismo costituisce il 3% del PIL globale e il 10% in Europa, contribuendo significativamente alla crescita economica, all’occupazione e allo sviluppo sociale.
Ma la crescita del turismo comporta rilevanti impatti ambientali negativi, come l’aumento delle emissioni globali, l’inquinamento atmosferico, la produzione di rifiuti e la gestione non sostenibile dei territori, con conseguenze dannose per le comunità locali.
L’UNEP prevede che, senza interventi per rendere il settore più sostenibile entro il 2050, il turismo potrebbe far aumentare del 131% le emissioni di gas serra, del 154% il consumo di energia, del 152% il consumo di acqua e del 251% lo smaltimento dei rifiuti.
“Secondo l’UNEP, in uno scenario “business as usual” – informa il sito startingfinance – “e senza cambi di direzione per rendere il settore più sostenibile entro il 2050, il turismo genererebbe un aumento del +131% nelle emissioni di gas serra, +154% nel consumo di energia, +152% nel consumo di acqua e +251% nello smaltimento dei rifiuti.
Dall’altra parte, il turismo è molto sensibile agli effetti del riscaldamento globale e ai fenomeni climatici estremi, che potrebbero gradualmente cambiarne le prospettive di crescita e i flussi turistici europei e italiani.
Attuare la transizione ecologica ed energetica nel settore del turismo è quindi fondamentale per garantire lo sviluppo sostenibile a livello locale e globale. Cosa dovremmo fare per ridurre gli impatti negativi del turismo anche in Italia?”