
Ucraina – Dopo 83 anni un pazzo paventa la guerra nucleare: milioni di profughi in fuga, i primi già in Italia

Nuova notte di bombardamenti e scontri a Kiev e in diverse zone dell’Ucraina. L’esercito russo porta avanti la sua offensiva per sfondare le linee nemiche che fino a questo momento continuano a reggere.
E sono attesi per la giornata di oggi i colloqui tra gli emissari di Kiev e quelli della Federazione russa che si incontreranno in una zona di confine tra Ucraina e Bielorussia. Le parti avvieranno un dialogo che possa portare presto, si spera, ad un cessate il fuoco.
Intanto ieri sono arrivate minacce nucleari da Putin, dopo l’annuncio dell’arrivo di nuove sanzioni.
“Nel 2022 dopo 83 anni, un nuovo pazzo mette in crisi il mondo sino a paventare la guerra nucleare – scrive Franco Barbero, Industrial Agent & Management Advisor torinese. “Nessuno lo avrebbe mai potuto immaginare, oggi si dialoga, si fanno accordi commerciali, il mondo si evolve, non si aggrediscono in armi Nazioni libere. La Russia è stata invasa dalle orde di Hitler, c’è ancora gente viva a ricordarlo; come può dunque la Russia fare all’Ucraina la stessa cosa? E’ mai possibile che i generali dell’esercito Russo, non se ne rendano conto e non si interroghino su chi sia veramente Putin? E’ un pazzo come lo era Hitler, è pericoloso! Lo destituiscano, lo arrestino e lo mandino a processo per crimini contro l’umanità”.
E sono centinaia di migliaia (si parla di 4 milioni di persone) i profughi che stanno fuggendo dall’Ucraina, in fuga dalla guerra. A migliaia si stanno dirigendo nelle nazioni europee e i primi, una cinquantina di persone, donne e bambini e due uomini, sono arrivati ieri mattina al confine di Fernetti (Trieste).
Tutti sono diretti a casa di amici o di conoscenti, tra Brescia, Milano e Roma. “Un autobus con una quarantina di profughi provenienti dall’Ucraina, tra i quali una bambina di nove mesi – spiega l’Ansa – ” è arrivato invece nella tarda serata di ieri a Piacenza. Ne riferisce il quotidiano Libertà, raccontando tra le altre la storia di una badante residente a Bobbio che ha potuto riabbracciare la figlia e la nipotina. La donna ha detto ieri che i familiari stavano viaggiando su un pullman che per superare il confine tra Ucraina e Polonia aveva impiegato 10 ore e che nel pomeriggio era poi entrato in Italia dirigendosi verso Piacenza dove parte dei trasportati hanno dei famigliari”.