
Economia sommersa e illegale: in Italia sfiora i 200 miliardi di euro

Economia sommersa e illegale: in Italia supera i 170 miliardi di euro: lo studio
L’economia sommersa rappresenta tutte quelle attività economiche che, per diversi motivi, non vengono registrate ufficialmente e sfuggono al sistema fiscale. Tra queste attività rientrano, ad esempio, il lavoro non dichiarato e la riduzione volontaria dei redditi dichiarati, ovvero quando aziende o lavoratori segnalano introiti inferiori rispetto a quelli effettivi. Altri esempi di economia sommersa includono gli affitti non registrati e le mance.
Negli ultimi anni, le diverse componenti dell’economia sommersa hanno avuto andamenti differenti. La principale crescita è stata osservata nella sotto-dichiarazione dei redditi, una forma di evasione fiscale che ha raggiunto il 5% del Prodotto Interno Lordo (PIL), pari a circa 91 miliardi di euro. Al contrario, il lavoro non dichiarato ha registrato un lieve calo, passando dal 3,8% al 3,7% del PIL (circa 68 miliardi di euro), così come gli affitti non registrati, scesi dallo 0,9% allo 0,8% del PIL (circa 14 miliardi di euro).
Nel complesso, il valore dell’economia sommersa è stimato a 174 miliardi di euro.
Sommando a questa cifra l’economia illecita, il valore complessivo dell’economia non osservata raggiunge circa 192 miliardi di euro.
Un punto cruciale dell’economia sommersa è il lavoro irregolare, sia nelle aziende che all’interno delle famiglie. Si tratta di impieghi che non rispettano le normative fiscali o contributive o di attività illecite che sfuggono ai controlli delle autorità.
Nel 2021, in Italia si contavano circa 2 milioni e 990 mila persone impiegate irregolarmente, la maggior parte delle quali come lavoratori dipendenti. Rispetto al 2020, il numero di lavoratori irregolari è aumentato del 2,5%, sebbene non abbia ancora recuperato il calo significativo legato alla crisi economica provocata dalla pandemia, che aveva ridotto il lavoro irregolare del 18,4%.