
Milano – Sfratto del Leoncavallo, è il giorno decisivo. E scoppia la protesta: la situazione

Milano – Sfratto del Leoncavallo, è il giorno decisivo. E scoppia la protesta
Il 10 dicembre 2024 segna una giornata decisiva per il futuro del Leoncavallo, storico centro sociale di Milano. Dopo anni di controversie, è stata fissata l’esecuzione dello sfratto in via Watteau, un’azione che questa volta si svolge in un contesto economico e giuridico che potrebbe rendere difficoltosa la consueta strategia di resistenza da parte degli occupanti.
Questa mattina circa 300 attivisti si sono riuniti per presidiare lo spazio, utilizzando un microfono aperto per condividere storie e riflessioni su ciò che il Leoncavallo rappresenta: un simbolo di cultura, inclusione e resistenza sociale. Alle ore 11.00, l’operazione di sgombero è stata formalmente conclusa, mentre l’assessore all’urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, ha manifestato l’intenzione di mediare per trovare soluzioni che rispettino le esigenze di tutte le parti e preservino il valore sociale del luogo.
Il futuro del Leoncavallo resta incerto, con una nuova data fissata al 24 gennaio per discutere possibili proposte.
Nel frattempo, la vicenda si è intensificata nelle ultime settimane, dopo che la Corte d’Appello di Milano ha ordinato al Ministero dell’Interno di risarcire i proprietari dell’immobile con una somma di tre milioni di euro. Questo risarcimento, il più significativo mai riconosciuto in situazioni simili, segna un importante punto di svolta nella disputa legale, riducendo le possibilità di un ritorno allo status quo. Il contesto politico è meno favorevole alle occupazioni e lo sgombero del Leoncavallo appare sempre più concreto, la possibile fine di un luogo che per quasi trent’anni ha rappresentato un punto di riferimento nella controcultura milanese.