
Ucraina e crisi energetica – Draghi pensa al raddoppio del Tap per portare in Italia il gas dell’Azerbaijan

Ucraina e crisi energetica – Draghi pensa al raddoppio del Tap per portare in Italia il gas azero.
Una delle soluzioni possibili per importare gas in Italia per fronteggiare la crisi energetica l’Italia potrà arrivare dall’Azerbaijan, paese collegato direttamente all’Italia tramite il Trans Adriatic Pipeline. Il TAP, gasdotto attivo dal 2020 che attraversando Georgia, Turchia, Grecia, Albania e il Canale d’Otranto porta il gas direttamente in Puglia. Ma le quantità di gas soddisfano in questo momento un fabbisogno che dovrà necessariamente crescere.
Il premier Draghi ha parlato apertamente di un possibile raddoppio della capacità del Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico, entrato in funzione a fine 2020 e eungo 878 km.
Attualmente la sua capacità operativa è pari a 10 miliardi di metri cubi l’anno, ma arriverà presto a 20 milirdi di metri cubi, con l’aggiunta di due stazioni di compressione e modifiche alle unità esistenti. La cifra corrisponde all’approvvigionamento di 14 milioni di utenze domestiche in Europa.
Un corridoio energetico prioritario per l’Ue, quindi, e una soluzione per affrontare la crisi energetica che seguirà la guerra in Ucraina:
“La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno assegnato a Tap lo status di ’Progetto di Interesse Comune’ (Pci) – spiega Il Sole 24 Ore – “il gasdotto è considerato funzionale all’apertura del Corridoio Meridionale del Gas, uno dei 12 cosiddetti ’corridoi energetici’, reputati prioritari dall’Unione europea per il conseguimento degli obiettivi di politica energetica. Tap ha aderito al White Dragon, un progetto da 8 miliardi di euro che si concentra sullo sviluppo di un progetto integrato di ogeno verde in Grecia, nella regione della Macedonia occidentale. In futuro, anche l’ ogeno prodotto da elettricità rinnovabile su larga scala potrebbe essere trasportato attraverso Tap, collegando la Grecia ai mercati europei”.